Chiesa e coesione ministeriale - Andrea Thomas
Mi è stato chiesto di intervenire in una nostra Conferenza a Milano il 27 dicembre 2014 con un intervento sul tema: “Chiesa e coesione ministeriale” – mi sono interessato del significato delle parole del titolo e sono rimasto favorevolmente sorpreso del risultato.
Definizione dei termini: Chiesa: “or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua” (Paolo, 1° lettera ai Corinzi, 12:27). Quindi siamo paragonati a un corpo.
Coesione: “la proprietà per la quale le molecole di un corpo si mantengono strettamente unite e resistono a ogni forza che tenda a separarle” (Dizionario Fondamentale della Lingua Italiana De Agostini, 1994). Quindi il corpo rimane unito, per uno scopo.
Ministeriale: “pertinente al ministero, cioè a ufficio nobile ed elevato, in quanto è dovere e atto; per es. ufficio sacerdotale” (Vocabolario della Lingua Italiana, Ed. Paravia, 1957).
Nel Nuovo Testamento, e specialmente nelle lettere di Paolo, ci si imbatte spesso nella immagine della Chiesa rappresentata come un corpo umano, sia nel rapporto tra il capo e il resto del corpo in Efesini, sia nella varietà e diversità delle membra che pure formano un unico corpo in 1 Corinzi 12, sia ancora nel discernere il corpo del Signore durante la santa cena. L’enfasi data a questa immagine sottolinea sempre l’unità o coesione delle parti, ma vi è anche un senso secondario di funzionalità; il corpo serve per operare, per far vedere e conoscere al mondo le grandi cose di Dio. Quindi un corpo coeso sarà più utile nel servizio di una compagine frammentata e non collaborativa.
Cosa significa in pratica?
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